Impianto multiservizio: cosa c'è da sapere e quali sono i servizi attivabili nel condominio

Ottobre 2020

 

Il condominio smart oggi non può prescindere dalla presenza di un impianto multiservizio, ovvero una infrastruttura fisica capace di gestire tutti i servizi digitali che arrivano nei singoli appartamenti di un edificio. Questa ‘struttura intelligente’ agisce come una centrale informatica progettata per garantire funzionalità ed efficienza di questi servizi, come la TV digitale e la connessione a banda larga.
Non solo: deve essere predisposto per governare i servizi del futuro prossimo legati alla tecnologia 5G, come la telemedicina, la teleassistenza tecnica e l'IoT (l'Internet delle Cose che permette il dialogo fra i device digitali).

Scopriamo ora quali sono gli obblighi, i servizi attivabili in un condominio e la figura dell'Operatore di Edificio, predisposta alla gestione dell'impianto multiservizio. Infine un piccolo glossario dei termini utili a capire meglio il mondo del 'condominio digitale'.

 

Obbligo e certificazione degli edifici

Abbiamo già visto quali sono i numerosi vantaggi strutturali ed economici nell'utilizzo di un impianto multiservizio, che può arricchire di valore il condominio e trasformarlo in una fonte di ricavi.

Come sappiamo, secondo il DPR 380/2001 art. 135/bis, Comma 1, "tutti gli edifici di nuova costruzione per i quali le domande di autorizzazione edilizia sono presentate dopo il 1° luglio 2015 devono essere equipaggiati con un'infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all'edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete".

È da sapere che l'immobile privo di impianto multiservizio non può essere oggetto di compravendita.
La certificazione secondo la regola dell'arte dell'impianto multiservizio deve essere rilasciata da un tecnico abilitato per la cosiddetta "lettera B" e permette al condominio di beneficiare dell'etichetta volontaria e non vincolante di "edificio predisposto alla banda larga".
Secondo il DPR 380/2001 art. 135/bis e CEI 306-22, il condominio che realizza e tiene in manutenzione un impianto multiservizio ha diritto di ricevere un equo compenso dai gestori dei servizi che utilizzano il condominio per fornire i propri servizi a favore dei proprietari delle unità immobiliari per ammortizzare il costo iniziale degli impianti (art. 8 commi 1 e 2). Questo rende il condominio un'entità in grado di produrre utili e non solo costi.

Ma il condominio ha anche il diritto di rifiutare l'accesso ad altri operatori se "siano disponibili, a condizioni eque e ragionevoli, mezzi alternativi di accesso all'ingrosso all'infrastruttura fisica, adatti all'alta velocità" (art. 3 comma 4 lettera d).

Quanto ai doveri, ha quello di permettere l'accesso al gestore dei servizi di rete richiesto dagli utenti (art. 3 comma 2).

 

I servizi evoluti attivabili nel condominio

La nuova rivoluzione dell'impianto multiservizio riduce il digital divide, riduce progressivamente i consumi energetici e i loro costi, tutela i condòmini, crea opportunità di lavoro e amplia il ruolo dei proprietari.

Al momento l'impianto multiservizio (ex art. 135-bis DPR 380/2001) prevede obbligatoriamente quattro fibre ottiche che collegano ciascuna unità immobiliare. Queste fibre sono dedicate ai servizi della TV centralizzata di due tipi: quella terrestre per tutti i segnali ricevibili nella zona dell'impianto e quella satellitare per tutti i segnali richiesti dagli utenti e per la fruizione dei servizi di rete a banda ultralarga.

In realtà il D.Lgs. 15 febbraio 2016 n° 33, art. 8 determina l'obbligo dei proprietari (o del condominio) di immobili già cablati di consentire l'accesso agli operatori di Tlc, equiparando la proprietà a un gestore di infrastrutture. Come ad esempio Enel, Eni, Tim, ENGIE e le aziende che realizzano e tengono in manutenzione reti di energia elettrica, telecomunicazioni, acqua e gas.

L'art. 2 dello stesso D.Lgs spiega invece quali sono gli ambiti di intervento del gestore di infrastruttura fisica, e cioè la fornitura di servizi di produzione, trasporto o distribuzione di:
gas, elettricità (compresa l'illuminazione pubblica), riscaldamento, acqua (compresi le fognature e gli impianti di trattamento delle acque reflue e sistemi di drenaggio), servizi di trasporto.

 

Alla stregua di queste norme, i servizi attivabili sono diversi:

  • Tv terrestre e satellitare
  • Internet veloce FTTH
  • Internet via satellite
  • Domotica e controllo impianti condominiali
  • Ricarica veicoli elettrici condominiali
  • Telefono
  • Videosorveglianza
  • Videocitofono
  • Lettura dei contatori in remoto
  • Telemedicina

 

I vantaggi pratici si vedono anche nell’immediato: la centrale multiservizio permette ad esempio la possibilità di installare un impianto TV digitale unico nell'edificio, eliminando tutte le parabole private sui balconi dei condomini. Oppure anche di installare un impianto videocitofonico su tutto il plesso condominiale, così come un impianto di videosorveglianza condominiale. O, ancora, di dotare l'edificio di un collegamento internet di tipo satellitare, piuttosto che di tipo FTTH (il più veloce possibile con le linee terrestri).

 

 

Diritti e doveri dell'Operatore di Edificio

Il gestore delle infrastrutture riveste il ruolo di Operatore di Edificio, che oltre ai vantaggi economici della gestione dei servizi, ha diritti e doveri da assolvere.
Un gestore che intervenga in un condominio privo di infrastruttura di rete ha il diritto a realizzarne una propria (D.Lgs. 33/2016, art. 8 comma 2) e ha il dovere di permettere l'accesso alla propria infrastruttura agli altri gestori dei servizi di rete richiesti dagli utenti (art. 3 comma 2).

Il gestore che invece interviene in un edificio già dotato di infrastruttura di rete ha il diritto ad accedere all'infrastruttura presente nell'edificio "se la duplicazione dell'infrastruttura è tecnicamente impossibile o inefficiente dal punto di vista economico" (art. 8 comma 3). Quanto ai suoi doveri, è bene sapere che un operatore può implementare una nuova infrastruttura di rete solo se costa meno di quella già esistente.

 

Le norme comunitarie e nazionali prevedono l'esistenza di un'Autorità indipendente di regolazione e garanzia; nello specifico in Italia è l'AGCOM, che controlla la corretta applicazione delle norme, approva le offerte degli operatori e tutela la libertà dei cittadini nelle telecomunicazioni.

 

 

 

Piccolo glossario dell'impianto multiservizio

 

CSOE: Centro Servizi Ottici d'Edificio. È il punto di ingresso nell'edificio dei servizi di connettività offerti dalle aziende di telecomunicazione e il punto di partenza dei fasci di fibre diretti a ciascuna unità immobiliare.
 

FTTC: Fiber to the Cabinet. Impianto in fibra ottica che ha come terminazione l'armadio stradale e nell'ultima parte un sistema di distribuzione in rame.


FTTB: Fiber to the Building. Impianto in fibra ottica che ha come terminazione l'edificio.

FTTH: Fiber to the Home. Impianto in fibra ottica che ha come terminazione finale la singola unità abitativa.

HNI: Home Network Interface. Il punto di derivazione per il collegamento della singola unità abitativa per i segnali televisivi digitali.

QDSA: Quadro Distributore dei Segnali di Appartamento. È il centro nel quale convergono i vari cavi in rame e fibra ottica e che ospita gli apparati per la gestione dei segnali stessi.


ROE: Ripartitore Ottico di Edificio. Il punto di interconnessione fra la rete ottica secondaria (FTTH) e il cablaggio verticale.


STOA: Scatola di Terminazione Ottica di Appartamento. Il punto d'ingresso delle fibre installate nelle parti comuni nelle singole unità abitative.